Bonomo Pio Candidin
Calice Ligure 1895 circa
Bonomo Pio, Candido, Giovanni allo Stato Civile del Comune di Calice Ligure risulta ivi nato il 30 Marzo 1880, mentre nell’atto di battessimo, effettuato il 23 Aprile dello stesso anno, figura nato il 5 Aprile del 1880 e con i nomi invertiti in Giovanni, Candido, Pio. Figlio di Giovanni, di professione falegname e di Candida Massa, casalinga, ma di famiglia benestante. Padrino di battesimo risulta lo zio Candido Massa, persona benestante e proprietario, di professione scrivano e contabile.
La famiglia Bonomo risiedeva nei pressi della vecchia Piazzetta (successivamente Piazzetta della posta) in una casa di loro proprietà, infatti dal catasto napoleonico del 1815 circa la struttura risulta intestata ad Antonio Bonomo, nonno di Pio.
La casa della famiglia Bonomo nel 1900/1905 circa
Dai documenti consultati risulta che Pio aveva due fratelli ed una sorella: Modesto Antonio, nato il 1° Settembre 1873, deceduto a soli 16 anni nel 1889 e Nicolò Alessandro Cesare nato il 22 Luglio del 1877. Quest’ultimo si unirà in matrimonio con Patrone Angela il 13 Febbraio 1926 nella Cattedrale Basilica di Savona. La sorella Anna Maria, nata il 20 Luglio 1886, morirà il 4 agosto 1887. I fratelli Bonomo, sono entrambi letterati, Cesare continuerà assieme al padre Giovanni l’attività nella falegnameria di famiglia. Pio risulta studente e seguirà le orme del padrino, infatti il foglio matricolare del 1900 riporta che il 22 Aprile 1901 si trova presso il 16° Reggimento Fanteria e diventa Caporale di contabilità il 30 Settembre dello stesso anno. Successivamente Caporal Maggiore di contabilità il 5 Marzo 1902. Viene congedato il 14 Settembre dello stesso anno con dichiarazione di buona condotta.
Pio di professione risulta contabile e commerciante, emigra in America del Nord, probabilmente ospite degli zii Giovanni e Valentino, fratelli Massa emigrati precedentemente, e lì vi risiede per alcuni anni arricchendo maggiormente la sua esperienza lavorativa. Al rientro dall’America, Pio ristruttura la vecchia casa situata nei pressi della piazzetta.
La nuova casa di Bonomo Cadidin Pio
Non è stata reperita la data del suo rientro ma la sua presenza a Calice Ligure è certa nel Febbraio 1908, quando presso l’ufficio dello stato civile del Comune di Calice Ligure, dichiara e firma il decesso dello Zio e Padrino Candido Massa. Candido Massa è stato per parecchi anni consigliere comunale e Sindaco di Calice dal 1896 al 1899 e dal 1903 al 1906. Inoltre Candido è stata una delle figure che hanno guidato nei primi anni del secolo la Cooperativa di Calice Ligure facendo le funzioni del direttore; probabilmente dal momento della sua morte Pio Bonomo lo sostituirà in questa importante carica. Infatti il 5 Febbraio 1911, nelle scuole comunali di Calice Ligure si svolse l’assemblea della Società Cooperativa di Consumo di Calice Ligure e Rialto per approvare il nuovo Statuto, in quella seduta risulta segretario e direttore della società il Sig. Pio Bonomo.
Sede della Cooperativa sita nel Palazzo Bolla nel 1907/1908
Prima pagina dello Statuto della Cooperativa che confermava l’iscrizione e il valore delle azioni, del 5 febbraio 1911, con la firma di Bonomo Pio
Nello stesso anno, il 23 Aprile si unisce in matrimonio con Prati Teresa di anni 26, nativa di Albenga, figlia di genitori ignoti dimorante in Calice Ligure; l’atto di matrimonio è firmato da entrambi gli sposi, anche la moglie Teresa è letterata.
Da questa unione il 4 Ottobre 1912 nasce Pio Leone Giovanni. Successivamente, il 17 Agosto 1915 nasce la figlia, Luigia Anna Giuditta (soprannominata Italia).
Il 13 Novembre 1916 muore il papà Giovanni all’età di anni 74. Probabilmente Pio non era presente a questi avvenimenti famigliari perché era stato richiamato alle armi per mobilitazione il 24 Maggio 1915. Risulta nel 41° Reggimento Fanteria il 25 Gennaio 1917. Viene mandato in licenza straordinaria di convalescenza di mesi quattro in seguito a rassegna il 9 Giugno 1917. Esonerato dal servizio effettivo sotto le armi fino a nuovo ordine il 25 Ottobre dello stesso anno. Congedato il 31 Dicembre 1919. Non ha ricevuto il pagamento del premio e del pacco vestiario perché esonerato ante armistizio, mentre gli viene concessa dichiarazione di buona condotta e di aver servito con fedeltà ed onore.
Bonomo Pio
Prati Teresa
Il 25 Agosto 1921 nasce Pia Teresa Sestilia che, dopo aver sostenuto gli studi necessari, divenne maestra elementare ed insegnò nella scuola di Calice Ligure fino al raggiungimento dell’età pensionistica. Come si può notare entrambi i figli di Pio frequentarono la scuola con ottimi profitti. Il 1° Novembre 1928 all’età di anni 83 muore anche la madre di Pio, Giuditta Massa.
Pio per oltre 25 anni, ricopre la carica di direttore e segretario della Cooperativa di Consumo di Calice Ligure, dove anche la moglie Teresa e la figlia Italia, lavorarono come commesse per alcuni anni. In quel periodo Pio, con la collaborazione di un amico fotografo di Torino, per conto della Cooperativa fece stampare parecchie edizioni di cartoline fotografiche. In alcune vi sono immortalati componenti della sua famiglia, in una, in particolare vi è la sede della cooperativa, il suo Sidecar ed i famigliari in primo piano, quasi un album familiare in ricordo per le generazioni future.
La Sede della cooperativa, due veicoli a motore sono forse i primi che circolavano a Calice. Moto e Sidecar di Bonomo Pio, seduto sulla moto il figlio Pio.
Alcune testimonianze orali fornite dagli anziani di Calice Ligure e Tovo San Giacomo sostengono che Pio Bonomo avesse forti legami con la Società Idroelettrica Valmaremola, sita a Tovo San Giacomo che produceva e distribuiva energia elettrica non solo in quella zona ma anche nei comuni vicini: Calice Ligure, Rialto, Orco Feglino, Gorra e Olle.
Nel consiglio Comunale di Calice Ligure del 1 Febbraio 1925 si rinunciò ad attivare l’energia elettrica nel nostro paese perché la spesa era troppo elevata e mancavano i fondi. Pio si interessò parecchio all’argomento e con l’aiuto finanziario del Sig. Cesare Bolla e dell’Ing. Eugenio Massa riuscì a far arrivare l’energia elettrica a Calice Ligure. Il Sabato, vigilia dell’Addolorata del 1926 (3° Domenica di Settembre) si attivò l’illuminazione nel centro del paese. A mio avviso su questo argomento è significativa la cartolina fotografica raffigurante Piazza Massa, stampata dalla Cooperativa di Consumo di Calice Ligure, nell’estate 1926 dove in primo piano, vicino ad un palo della luce ancora privo di fili, sono in posa le figlie di Pio Bonomo: Sestilia e Italia.
Piazza Massa Viale Giuseppe Verdi ed al centro in primo piano i pali della luce ancora privi di fili
Comunque è certo che nella Società Idroelettrica Valmaremola furono assunti i figli e la nipote di Pio: Pio Leone (classe 1912) come operario elettricista, successivamente caposquadra, la sorella Italia come impiegata contabile e nel 1959 anche Bonomo Eliana (Daniela, figlia di Italia) fu assunta come impiegata. Quando con un decreto del Presidente della Repubblica del 4 febbraio 1963 la Società Idroelettrica Valmaremola fu assorbita da E.N.E.L tutti i dipendenti furono integrati nella nuova società e fra questi vi erano anche i componenti della famiglia Bonomo.
Foto famiglia sulla Moto e Sidecar
N° 1 Bonomo Candido Pio , N° 2 Prati Teresa, N°3 Pio Giovanni Leone nato nel 1912. N°4 Luigia Anna (Italia) 1915. N°5 Pia Teresa (Sestilia) 1921
Bonomo Pio, non ha mai ricoperto cariche di rilievo né in amministrazione comunale né fra i membri della Fabbriceria della Chiesa parrocchiale di San Nicolò, ma è stato certamente un personaggio di spicco nella comunità calicese. A dimostrazione di ciò lo rivela un fatto che mi ha sorpreso molto emerso dalla consultazione dei registri della Fabbriceria accaduto nel periodo che intercorre dal Luglio 1923 e conclusosi con un suo intervento nel Giugno 1927.
Nel Luglio 1923 la Fabbriceria aveva dato incarico al Sig. Peluzzi, pittore e doratore di Savona, di eseguire alcuni lavori nella Chiesa Parrocchiale e al Sig, Giovanni Crida, pittore di Torino, di realizzare tre affreschi per un totale di 16.200 Lire. Nella riunione della Fabbriceria avvenuta il 23 Settembre 1923 si porta a conoscenza e si discute un fatto molto grave: la Banca Provinciale di Genova con sede a Calice Ligure fallisce, con la conseguente perdita di una discreta somma di denaro da parte della Fabbriceria, stimata in 5.200 lire. Le opere del Sig. Crida erano già iniziate, il costo era di Lire 6.000 e di conseguenza si decise di farle portare a termine. Le indorature e la manutenzione alle balauste del costo di circa 10.000 Lire che doveva eseguire il Sig. Peluzzi non erano ancora state avviate e di conseguenza si decise di rinviarle ovviamente pagando le spese sostenute fino a quel momento. Probabilmente non trovando un accordo, il 13 Gennaio 1924 il Sig. Peluzzi, tramite il suo legale chiese Lire 5.820, per risarcimento dei viaggi sostenuti da Calice a Torino, per danni e per mancato lavoro. Per la Fabbriceria la cifra richiesta è troppo alta e quindi dà mandato all’ avv. Accame di Pietra Ligure di sostenere la causa; successivamente venne affiancato dall’avv. Camillo Restano di Savona, ma non trovando un accordo definitivo nulla venne verbalizzato. Trascorsi circa 4 anni, in un verbale del Marzo 1927 l’avv. Accame consiglia alla Fabbriceria di interrogare il Sig. Peluzzi sulle sue richieste e quindi raggiungere un accordo. La risposta di quest’ultimo datata 15 Aprile rivela che è intenzionato a chiudere la causa con un risarcimento di Lire 2.500/3.000. La proposta della Fabbriceria è di 1.100 Lire, il Sig. Peluzzi non accetta e minaccia nuovamente di rivolgersi al Tribunale competente.
I fatti che seguono sono quelli che hanno generato in me sorpresa per quanto accadrà: il 26 Maggio 1927 in seduta straordinaria si riunisce la Fabbriceria, il Consiglio dopo lettura della lettera del Sig. Peluzzi delibera di incaricare il Sig. Pio Candido Bonomo fu Giovanni con pieni poteri a finire la vertenza di questa Fabbriceria col Sig. Peluzzi nel modo più conveniente e nell’interesse della Chiesa.
Si incarica quindi il presidente della Fabbriceria di inviare lettera al Sig. Bonomo con la quale gli viene affidato il mandato. Nella riunione successiva del 12 Luglio 1927 il Presidente comunica che il Sig. Pio Bonomo nei diversi abboccamenti con il Sig. Peluzzi, a mio avviso avvenuti in tempi brevissimi, ha concluso che la Fabbriceria gli corrisponda Lire 1.600 e in più le spese del suo avvocato lire 800. Il Consiglio visto il mandato dato al Sig. Bonomo accetta.
Foto Sestilia e Italia Bonomo, alle loro spalle la casa di Famiglia
Dal Settembre 1943 Calice Ligure fu occupata da truppe Tedesche, da soldati della Divisione Monte Rosa ed in forze da Marò della San Marco e da una squadra speciale, sempre dei San Marco denominata “Controbanda”, al comando dal tenente Costanzo Lunardini. I Calicesi vissero un periodo difficilissimo: i rastrellamenti erano frequenti, il ponte di Eze e parecchie zone del paese furono minati, le abitazioni del centro vennero requisite dagli occupanti. A seguito di alcuni fatti accaduti nella notte del 12 e 13 Settembre 1944, per rappresaglia da parte dei componenti della “Controbanda” furono bruciate parzialmente una casa in via Rialto ed una in località sotto Chiesa, mentre venne completamente distrutta la casa della famiglia di Bonomo Pio.
La casa Bonomo Distrutta per Rappresaglia il 13 Settembre 1944
Per queste foto ringrazio Bonomo Eliana (Daniela)
La nuova casa della famiglia Bonomo in una cartolina del 1956 edita da Bonomo Teresa
Pio Candido Bonomo morì il 24 Ottobre 1947 all’età di 67 anni.