Un calicese sul Titanic
NELLA TRAGICA NOTTE DEL 15 APRILE 1912 PERSE LA VITA ANCHE EMILIO POGGI, UN CALICESE CHE FACEVA PARTE DELL’EQUIPAGGIO IN QUALITA’ DI CAMERIERE DI CLASSE “E”, ALLA PAGA DI LIRE 3 STERLINE E 10 SCELLINI A VIAGGIO. E’ SEPOLTO A HALIFAX (NUOVA SCOZIA-CANADA). IL SUO NUMERO DI RICONOSCIMENTO E‘ IL 301.
UN CALICESE SUL TITANIC
La tragedia del Titanic, compiutasi nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912, sbalordì e sconvolse il mondo intero, abbattendosi anche sul piccolo centro di Calice Ligure. Il colossale transatlantico della compagnia britannica White Star Line si era inabissato rapidamente, proprio durante il viaggio inaugurale dall’Inghilterra a Nuova York, dopo aver urtato contro un immenso iceberg, nelle acque dell’Oceano Atlantico Settentrionale a sud di Terranova, Canada (dati approssimativi: 41° 16’ di latitudine nord e 50° 14’ di longitudine ovest Gr). Dei 2.207 passeggeri che si trovavano a bordo, a causa della scarsità di scialuppe di salvataggio, ben 1.500 perirono nel naufragio. Tra le vittime figurava un calicese; la sua presenza a bordo fu confermata ed attestata dalla lista dell’equipaggio fornita dal proprietario ed armatore del piroscafo Titanic del compartimento marittimo di Liverpool.
Si chiamava Emilio Poggi (al battesimo Emilio Santo Attanasio), nato il 10 dicembre 1883 da Giuseppe, di professione calderaio, e da Angela Sambarino. Il corpo venne recuperato dalla nave Mackay-Bennet e fu sepolto nel cimitero di Fairview della città di Halifax, capoluogo della Nuova Scozia, Canada, l’8 maggio 1912, dove riposa tutt’ora.
Sappiamo che il transatlantico Titanic era una nave ritenuta inaffondabile, rappresentante il massimo delle innovazioni tecnologiche dell’epoca: 271 metri di lunghezza, 60.000 tonnellate di dislocamento, scafo provvisto di doppio fondo e di compartimenti stagni.
Il potersi imbarcare e lavorare su di un piroscafo con le caratteristiche della più moderna funzionalità rappresentava la realizzazione di un sogno grandissimo, quasi un privilegio, che richiedeva tuttavia un impegno ed una abilità fuori dal comune; si doveva infatti superare un selezione particolarmente severa e rigorosa, aperta a tanti concorrenti di ogni nazionalità.
Emilio Poggi non si lasciò scoraggiare: a conoscenza di tre lingue, ragazzo molto in gamba, si allontanò da Calice Ligure con l’dea fissa di salire a bordo del Titanic. La sua ferma determinazione e l’indiscussa eccezionale bravura lo premiarono. Si imbarcò come cameriere di ristorante sulla celebre nave, dopo aver trascorso quattro mesi in attesa della partenza nel porto di Southampton, da dove il transatlantico prese il largo il 2 Aprile 1912.
La sorte non continuò ad essergli benigna e gli strappò troppo presto ed in modo brusco, a soli 28 anni, quella felicità faticosamente raggiunta e le tante aspettative per il futuro.
Ricordava il signor Italo Poggi, nipote dello scomparso, che il di lui padre Nicolò (fratello di Emilio) conservava gelosamente una lettera trasmessa alla famiglia dalla compagnia di navigazione del Titanic con la quale si comunicava la sciagura occorsa; una busta allegata alla missiva conteneva alcuni oggetti personali, tra cui un cavatappi, consegnato forse in dotazione ai camerieri più bravi.
Rammentava ancora il Signor Italo di aver letto egli stesso quella lettera, conoscendo la lingua inglese; ogni tanto poi, a doveroso ricordo, il padre faceva rileggere lo scritto.
Come già riferito, Emilio Poggi riposa nel cimitero di Fairview della città di Halifax; la pietra tombale è contraddistinta col numero 301. Il registro del cimitero canadese fornisce alcuni dati:
- capelli: neri e ricciuti
- abbigliamento: impermeabile rossiccio, completo nero, scarpe nere di cuoio verniciate, maglia intima, nessuna camicia, mutandoni;
- effetti: chiavi, cavatappi, moneta costituita da 17 scellini e 3 pence e mezzo;
- professione cameriere.
Manca l’indicazione dell’età come pure quella della residenza in Italia; è riportato soltanto l’indirizzo inglese di Southampton.
(Tratto dall’opuscolo “CALICE E IL MARE” di Antonio Camillo e Angelo Tortarolo, pubblicato nel 2009.
Le notizie sono state fornite dal Signor Italo Poggi di Calice Ligure e dal Signor Claudio Mazza di Voghera).
Atto conservato nell'Archivio Storico Diocesano di Savona
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